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Kirsten Dunst dirigerà l’adattamento del romanzo La Campana di Vetro

21/07/2016 | News |
Kirsten Dunst dirigerà ladattamento del romanzo La Campana di Vetro

Kirsten Dunst è pronta per il debutto dietro la macchina da presa. Dopo anni passati sul set come attrice, infatti, la Dunst ha deciso di fare il salto e lavorerà a The Bell Jar, adattamento cinematografico del libro di Sylvia Plath, conosciuto in Italia con il titolo La Campana di Vetro

Nei panni della protagonista troveremo Dakota Fanning che interpreterà il personaggio principale Esther Greenwood. La sceneggiatura è stata scritta da Nellie Kim

La Priority Pictures ha opzionato i diritti del remake da Studio Canal. Il primo adattamento cinematografico del romanzo uscì infatti nel 1979, diretto da Larry Peerce.

Sinossi di La Campana di Vetro:
La protagonista, Esther Greenwood, ottiene una borsa di studio a New York per lavorare in un'importante rivista, nei giorni dell'esecuzione di Ethel e Julius Rosenberg (la vera borsa di studio di Sylvia Plath fu per la rivista Mademoiselle). Esther diventa amica di Doreen, e, nonostante la consideri una "sporca comune scoria" («a dirty common slag», dove "slag" in inglese indica sia il materiale di scarto che rimane dopo che il metallo è stato rimosso dalla roccia, sia, offensivamente, una donna con molti partner), si sforza di assomigliarle in ogni modo, cercando di perdere la propria verginità ad ogni opportunità, il che diventa un'insalubre ossessione. Trova anche una figura di mecenate in Philomena Guinea, il cui personaggio è basato sul mecenate di Sylvia, Olive Higgins Prouty, autrice di Stella Dallas e Now, Voyager.
Esther ha un fidanzato, Buddy Willard, cui è diagnosticata una tubercolosi ed è mandato in un sanatorio. Esther si dimena per affrontare con successo la sua vita a New York e torna a vivere con sua madre, che lei crede essere in parte responsabile per la morte di suo padre, che era diabetico. Esther diventa sempre più depressa, e non riesce più a dormire; consulta uno psichiatra che subito le raccomanda un'elettroshockterapia. Dopo di questo, Esther fa diversi tentativi di suicidio, l'ultimo e più serio dei quali alla fine del tredicesimo capitolo. Ricalcando il vero tentativo di suicidio di Sylvia Plath, Esther lascia un appunto dicendo che farà una lunga passeggiata, scivola in cantina e ingoia quasi cinquanta pillole soporifere. Sopravvive; è poi mandata in un istituto psichiatrico, facendo, nel frattempo, altre amicizie, ed è risottoposta a un'intensa terapia elettroconvulsivante. Esther perde la sua verginità con Irwin, un professore di matematica, nel capitolo diciannove, verso la fine del libro, patisce un'inverosimile emorragia ed è ricoverata in un ospedale.

 

 


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